Ogni ambiante di lavoro non può considerarsi esente da una certa presenze di agenti biologici. Gli agenti biologici hanno natura ubiquitaria e possono trovarsi in diversi substrati, nell’ aria, nell’acqua, nel cibo, nel suolo o presenti nel processo lavorativo, o nelle attività che vengono svolte alla presenza di pazienti nei servizi sanitari. In molti di questi contesti dobbiamo considerare non solo gli agenti biologici ma anche la potenziale presenza di agenti patogeni. Pensiamo, ad esempio, agli agenti biologici che possono trovarsi in particolari ambiti lavoratori come i laboratori, gli stabulari o in alcuni provcessi industrial specifici ove il rischio di esposizione ad agenti biologici è elevato (produzione di vettori energetici che usano residui agricoli e agroalimentari o altre biomasse per la produzione di etanolo, metano), o settori come il trattamento dei rifiuti, l’agricoltura (fertilizzazione colture, uso antiparassitari micrbici, etc) o gli impianti di depurazione acque di scarico, ecc.
Vista l’importanza di questo particolare rischio il legislatore ha dedicato un intero titolo, del D. LGS. 81/08 che è il Titolo X.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro?
Gli obblighi del datore di lavoro vanno dalla valutazione del rischio fino alla messa a punto e all’attuazione di tutte quelle misure di prevenzione, protezione e emergenza in un luogo di lavoro, fino a quella parte fondamentale che è la formazione e l’ informazione dei lavoratori.
Come il legislatore definisce un agente biologico?
Qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.(D.Lgs. n.
91/1993, art. 2, c. 1, lett. b).
Ma non possiamo limitarci alla definizione, è evidente che se dobbiamo effettuare una valutazione del rischio biologico, non possiamo limitatarci a considerare esclusivamente quello che il legistlatore definisce come agente biologico.
Pensiamo ai prodotti di origine vegetale come polveri, farine, o di origine animali come peli, forfore animali o artropodi, insetti, a tutte quelle famiglie di insetti che possono infettare i manufatti organici; spaziando in altri ambiti lavorativi, pensiamo a artropodi che possoo fungere da vettori come le zecche o i pidocchi nelle comunità scolastica o al problema degli acari della polvere in ambienti indoor non industriali. Dobbiamo quindi allargare il nostro ambito di azione senza trascurare tutta quella problematica di igienie pubblica, che poi diventa anche di igiene in ambito lavorativo, sopratutto se pensiamo a quei settori lavoratori legati alla presenza di volatili molesti come per esempio i piccioni o i ratti che spesso richiedono pesanti interventi di derattizazione.
Ovviamente a secondo del settore lavorativo, cambia il tipo di esposizioe e anche la possibilità di venire a contatto con agenti patogeni.
Qual’è la criticità?
Uno dei maggiori limiti, in questo ambito, è proprio quello di non avere sempre a disposizione le informazioni necessarie nei diversi luoghi di lavoro, spesso le informazioni sono di difficile comprensione o difficilo da utilizzare.
Sopratutto non è sempre facile gestire quando una nuova comunicazione deve essere inviata al lavoratore ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni mutamenti che comportano una variazione significativa del rischio.
Cosa cambia con Audiosafety?
Audiosafety fornisce in un app, a portata dei mano del lavoratore e sempre aggiornata, tutte le procedure necessarie e semplificate dell’attività specifica per prevenire il rischio da esposizione da agenti biologici nei diversi settori o processi lavorativi.
Consultate www.audiosafety.it cercate la parola “Rischio Biologico”, troverete l’elenco completo della classificazione dei rischi, degli interventi e delle procedure per ridurre rischi e dei dispositivi di protezione individuali necessari e naturalmente le misure specifiche e sempre aggiornate di protezione da Covid 19.
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